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Solari: Quando usarli, quando sostituirli

Solari: Quando usarli, quando sostituirli
Pubblicato in: Salute e Benessere

Con la bella stagione arrivano anche le occasioni per le prime scampagnate primaverili e dopo un lungo inverno la nostra pelle sembra proprio aver bisogno di risvegliarsi al tiepido sole.

L’esposizione ai raggi UV, però, come ricordato costantemente dai dermatologi, deve essere sempre accompagnata dall'utilizzo di protezioni solari, che minimizzino gli effetti nocivi del sole, garantendo di trarne invece tutti i suoi benefici.

A molti sarà capitato di metter mano all'anta dei cosmetici alla ricerca di una protezione solare abbandonata dalla scorsa stagione e probabilmente vi sarà anche capitato di chiedervi se questa fosse ancora utilizzabile.

Vediamo dunque come comportarci in queste occasioni e di toglierci insieme qualche dubbio.

I solari hanno una data di scadenza?

I solari rientrano nella categoria ben più ampia dei prodotti cosmetici e sono soggetti, pertanto, alla medesima regolamentazione (Regolamento europeo n. 1223/2009 in vigore dal 2013). Per i prodotti cosmetici la normativa prevede che in etichetta siano indicati obbligatoriamente:

-        la data di scadenza  per i prodotti che presentano una durata inferiore ai 30 mesi dalla data di produzione;

-        il PAO per i prodotti che presentano durata minima superiore ai 30 mesi dalla data di produzione.

 

Ma che cos’è il PAO? PAO è l’acronimo inglese per “Period After Opening”, ovvero “periodo successivo all’apertura”. È facilmente individuabile sulla confezione perché viene indicato con il pittogramma di un barattolino aperto, sul quale sono presenti un numero e la lettera M. La dicitura numerica ci suggerisce per quanti mesi dall’apertura il produttore può garantire la qualità e la sicurezza del solare. La data di scadenza, invece, può essere accompagnata dal simbolo di una clessidra o dalla sigla EXP, “expiry date”.

In linea generale, per le protezioni solari il periodo di validità dall’apertura è di 12 mesi ma può variare in base al tipo di formulazione, a seconda che siano creme, oli o spray. Per questo motivo, consigliamo di consultare sempre l’etichetta, importante strumento di comunicazione per il consumatore.

Posso utilizzare un solare dell’anno scorso?

Nonostante alcuni recenti studi si siano occupati di trovare una risposta a questa domanda, scoprendo che la funzionalità di alcuni solari scaduti in taluni casi si era conservata, resta in ogni caso fortemente sconsigliato utilizzare prodotti per i quali non può più essere garantita l’efficacia. Questo perché sulla validità del prodotto incidono moltissimo le modalità di conservazione dello stesso, che sono soggette a molteplici variabili.

Idealmente, i solari andrebbero conservati in luogo fresco e asciutto, lontani da fonti di calore e di umidità, andrebbero evitati gli sbalzi termici e dovrebbero essere tenuti al riparo dai raggi solari. Inoltre, è sempre opportuno aver cura di richiudere bene la confezione dopo l’utilizzo e assicurarsi che polvere, acqua e simili non contaminino il prodotto. Purtroppo, come possiamo intuire, durante una vacanza molto spesso non si vengono certo a creare le condizioni ideali per la corretta conservazione dei solari!

In conclusione, è più saggio utilizzare prodotti che rispettino il periodo di validità indicato e altrimenti acquistarne di nuovi, in modo tale da evitare sia una parziale azione protettiva, che ci esporrebbe al rischio di scottature ed eritemi, sia il rischio di possibili reazioni di sensibilizzazione, causate dall’utilizzo di un prodotto deteriorato.

Cosa fare se il solare presenta alterazioni?

Anche se il prodotto risulta ancora valido in termini di PAO o scadenza, da una stagione all’altra è bene controllare che questo abbia conservato le sue caratteristiche, procedendo con una breve valutazione del suo stato. Sono da considerarsi prodotti alterati, dunque da smaltire, le protezioni solari che presentano una o più delle seguenti caratteristiche:

-        nel prodotto è presente una evidente separazione di fase, in cui la parte liquida affiora sulla solida, anche dopo agitazione;

-        la colorazione del prodotto è diversa rispetto all’apertura;

-        la texture del prodotto non è uniforme o sono presenti agglomerati;

-        al suo interno o sul tappo sono visibili contaminanti, quali polvere o sabbia;

-        la profumazione è variata o il prodotto ha acquisito un odore poco gradevole.

Nei casi sopracitati, vi consigliamo di non correre il rischio di applicare il prodotto sulla vostra pelle e di acquistarne di nuovi prima dell’esposizione al sole.

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1 anno fa