Il Second Hand: Una Scelta Sostenibile?

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Il mercato del second hand ovvero ovvero il recupero e la compravendita dell’usato, soprattutto nell'ambito dell'abbigliamento, è ormai una tendenza consolidata in Italia. Secondo l’Osservatorio Second Hand Economy, nel 2023 il 60% degli italiani ha scelto di acquistare e vendere prodotti di seconda mano, contribuendo a un volume d’affari che ha raggiunto i 26 miliardi di euro. 

La crescita del mercato è impressionante: nel 2014 erano 19 milioni gli italiani che partecipavano a questa economia circolare, mentre oggi sono oltre 26 milioni. Questa crescita riflette una maggiore consapevolezza verso pratiche sostenibili, con la compravendita di capi usati che si colloca tra i comportamenti più eco-friendly, subito dopo la raccolta differenziata.


I Vantaggi del Second Hand

Perché sempre più persone scelgono il second hand? Le motivazioni sono diverse. Il 57% lo fa per risparmiare, soprattutto su abbigliamento, biciclette e articoli per bambini, mentre un altro 77% lo sceglie per liberare spazio in casa. Inoltre, vendere e acquistare usato è un ottimo modo per ridurre gli sprechi, riciclare e, in molti casi, guadagnare.

E’ facilmente intuibile che i più appassionati di questo trend sono le giovani generazioni, in particolare la GenZ (88%) e le famiglie con bambini (75%) spinte dalle nuove app e siti che facilitano la condivisione di opportunità e lo scambio veloce di informazioni e immagini. App e piattaforme online sono ormai il canale preferito per il 60% degli utenti, rendendo la compravendita di abiti usati ancora più semplice e accessibile.



Oltre il Second Hand: Le Alternative Sostenibili

Nonostante il second hand rappresenti un’importante alternativa sostenibile, ci sono altre soluzioni ecologiche per ridurre l’impatto ambientale del nostro guardaroba. Una di queste è l’upcycling, ovvero il processo di trasformare capi o tessuti esistenti in qualcosa di nuovo, dando nuova vita a materiali già prodotti e riducendo gli sprechi.

Anche la pratica del riparare i capi invece di buttarli è fondamentale per allungare il ciclo di vita degli abiti. Sempre più aziende e designer stanno incoraggiando i consumatori a riparare, riciclare e persino scambiare i vestiti, riducendo la necessità di produrre nuovi capi.

Inoltre, esistono modelli di consumo più consapevoli, come il noleggio di abiti, soprattutto per occasioni speciali, o la condivisione degli stessi tra gruppi di persone. Queste pratiche aiutano a ridurre la produzione massiva e lo spreco legato alla moda veloce.

Queste nuove forme di sostenibilità, spinte anche da un’esigenza concreta di risparmio, richiedono consumatori attenti e consapevoli, disposti a rinunciare alla voglia di shopping in cambio di un nuovo modo di approcciarsi al mercato.


Non tutto può essere Second Hand

Se per molti beni durevoli il second hand ed il riciclo tra consumatori è un’ottima via per risparmiare, non tutto può essere riciclato. Pensiamo ai cosmetici o agli integratori alimentari: una volta aperte le confezioni o utilizzati per lo stretto necessario, non possono essere rivenduti in primis per motivi igienico-sanitari.

La soluzione però c’è. Econviene dal 2017 si occupa di recuperare prodotti per la salute ed il benessere dal canale farmacie a rischio spreco, perfettamente integri e sigillati, per proporre prodotti scontati con un risparmio minimo del 50%. In questo caso non parliamo di Second Hand ma Second Life. Scopri il nostro catalogo zero_spreco.


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2024-09-24 13:46:00